Francesco Caracciolo è autore di numerosi saggi in massima parte storici, di tre romanzi, di due volumi, uno di Canti e l'altro di Satire, e di decine di altri scritti, dei quali riportiamo qui di seguito alcuni ultimi e più recenti articoli:
È raro e quasi contro natura che l’uomo riesca a reprimere o a contenere l’impellente impulso sessuale. Nel passato, dalla comparsa dell’uomo sulla Terra, l’umanità diede sempre libero sfogo al suo impellente bisogno di procreare e di continuare se stessa. Anzi, l’immensità di territori deserti e la potenziale abbondanza di risorse richiamarono sempre l’apporto e l’opera di quanti potessero popolare quei territori e curare e gestire quelle risorse. Questo richiamo indusse gli uomini ad assecondarlo e l’umanità continuò sempre a dare libero sfogo al proprio impulso. Anzi in essa prevalse la convinzione che bisognasse accrescere sempre più i risultati. Anche le religioni e l’insegnamento dei loro profeti spronarono la crescita di quei risultati.
È pressoché universale l’assiomatica convinzione che la crescita economica è e deve essere illimitata. Più che nel passato, dagli ultimi decenni del Settecento in cui ebbe inizio la rivoluzione industriale, essa fu oggetto di un culto particolare. Nei paesi evoluti si mirò a realizzarla a tutti i costi. Fu il fine indiscutibile da conseguire e vi si riuscì dove più dove meno. Le istituzioni, l’opinione pubblica e la scienza constatarono sempre che i suoi requisiti sono indispensabili e non poterono farne a meno. In ogni paese, non trascurarono di potenziare il prodotto interno lordo e i suoi annessi e connessi. La crescita economica fu sempre ed è continuo aumento della produzione di beni e servizi, del profitto, del reddito pro capite e nazionale, della ricchezza materiale, di tutto ciò che può tradursi in un correlativo sviluppo, nel soddisfacimento dei bisogni spirituali e culturali dell’uomo e nella sua elevazione. Ma la crescita economica non è solo questo.
Quel che è successo nella penisola italica ieri succede oggi e succederà domani in alquanti paesi occidentali. Nell’antichità la società romana ibrida e decadente generò la società italiana remissiva, caotica, conflittuale. Dal secondo secolo avanti Cristo Roma e la Penisola italica accolsero milioni di individui provenienti da luoghi diversissimi del mondo allora conosciuto. Li ospitarono per farsi servire e per addossare a loro la fatica del lavoro non sopportata più dagli autoctoni. [...]